Design e Big Data, cinque giorni di formazione con Datapoiesis per progettare il neoumanesimo hi-tech – cieloterradesign.com

Alle Fabbriche ex Olivetti di Ivrea, dal 25 al 30 novembre. A disposizione 25 posti (gratis) per imparare a migliorare il mondo partendo dai flussi di informazioni

Ci sono due cose a cui possiamo/dobbiamo chiedere di cambiare il mondo. La prima è il design. L’altra, forse inaspettatamente, sono i Big Datai flussi di informazioni macroeconomiche o ricavate dalle nostre abitudini di consumatori profilati che sempre più ci dicono chi siamo, che cosa facciamo, dove stanno andando il mondo e l’ambiente.

L’articolo completo qui.

Paolo Casicci – cieloterradesign.com – mercoledì 23 ottobre 2019

 

Siti italiani del Patrimonio Mondiale Unesco – Ivrea, città industriale del XX Secolo

IVREA CITTA' INDUSTRIALE DEL XX SECOLO

IVREA CITTA' INDUSTRIALE DEL XX SECOLO – SITO UNESCOVideo realizzato dalla RAI, in collaborazione e con il contributo economico del MiBACT

Pubblicato da Consiglio regionale del Piemonte su Sabato 19 ottobre 2019

La città industriale di Ivrea si trova nella regione Piemonte e si è sviluppata come banco di prova per Olivetti, produttore di macchine da scrivere, calcolatrici meccaniche e computer da ufficio. Comprende una grande fabbrica e edifici progettati per servire l’amministrazione e i servizi sociali, così come le unità residenziali. Progettato da importanti urbanisti e architetti italiani, principalmente tra gli anni ’30 e ’60, questo complesso architettonico riflette le idee del Movimento Comunitario. Un progetto sociale modello, Ivrea esprime una visione moderna del rapporto tra produzione industriale e architettura.

Testo di Eugenio Farioli Vecchioli, Domizia Mattei.

Con la collaborazione di Arnaldo Donnini, Sergio Macedone, Vincenzo Reale.

Regia di Massimo Latini.

Edizione a cura di Antonio Masiello.

SI RINGRAZIA: LA CITTÀ DI IVREA E IL COORDINATORE DEL SITO UNESCO “IVREA, CITTÀ INDUSTRIALE DEL XX SECOLO” RENATO LAVARINI.

 

Video realizzato dalla RAI, in collaborazione e con il contributo economico del MiBACT

Datapoiesis. Il Made in Italy dei Dati che rende sensibili al pianeta – cheFare

Possiamo immaginare di riposizionare i dati e il calcolo nelle nostre società? Trasformarli da asset di un’industria prevalentemente estrattiva in qualcosa che contribuisce positivamente al benessere per costruire relazioni ed empatia, solidarietà e partecipazione, conoscenza e informazione, produzione e condivisione?

Come può la grande disponibilità di dati e la potenza di calcolo delle intelligenze artificiali aiutarci a sviluppare “sensibilità aumentate” con cui percepire, comprendere e affrontare i fenomeni complessi del nostro mondo globalizzato, come il cambiamento climatico, le migrazioni, la povertà?

E come è fatta un’azienda che fa tutto questo per mestiere?

Le risposte a queste domande nell’articolo scritto da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico.

L’articolo completo qui.

cheFare – 21 ottobre 2019.

 

È una lampada che si spegnerà solo quando sarà sconfitta la povertà nel mondo il primo oggetto datapoietico – i404

Una lampada è un oggetto che serve a fare luce, fare chiarezza nell’oscurità, permetterci di vedere quando intorno è buio. Uno strumento fondamentale che, in senso lato, ci aiuta ad aprire gli occhi quando brancoliamo nelle tenebre.
Anche della consapevolezza. Una speciale lampada ci aiuta proprio a fare questo. A non tenere più gli occhi (e la mente) chiusi di fronte a quello che accade nel mondo. Questa lampada, Obiettivo, è il primo oggetto datapoietico. Che rimarrà accesa fino a quando non verrà sconfitta la povertà nel mondo.

L’articolo completo qui.

i404 – 18 luglio 2019.