La Olivetti riparte da Comonext: ad Ivrea un laboratorio per l’innovazione – Corriere della Sera

Un polo tecnologico nelle fabbriche dell’ex Olivetti ad Ivrea, compresa quella «di mattoni rossi» dove cominciò (e tramontò) il mito della Silicon Valley italiana.

Un hub per l’innovazione che rinverdisca l’epopea di quegli impianti, nel Canavese, dove furono progettate, tra le altre, la mitica «Divisumma 14», la prima calcolatrice elettromeccanica al mondo e la «Programma 101», il primo elaboratore da cui hanno preso forma gli attuali pc. Ora Ivrea prova a ripartire prendendo a modello Comonext.

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Corriere della Sera – martedì 21 gennaio 2020

Startup, arte e sociale, Rinasce il sogno Olivetti – La Repubblica

Una cordata di imprenditori locali ha comprato la fabbrica in cui nacquero i primi pc.

La rilancerà attraverso il progetto Icona. L’obiettivo? Riportare gli innovatori in città.

Portare informatici, ingegneri, ma anche artisti e innovatori sociali nella fabbrica simbolo dell’Olivetti. Dopo anni di abbandono un gruppo di imprenditori, con capofila l’Aeg, la cooperativa di energia e gas di Ivrea, ha comprato la storica fabbrica dei “mattoni rossi” dove cominciò la produzione delle macchine da scrivere. A gestirla e a progettarne il futuro produttivo c’è Icona, nata da un gioco di parole tra l’idea del luogo simbolo e il nome della impresa olivettiana, Ico, cioè appunto Ingegner Camillo Olivetti.

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La Repubblica – martedì 7 gennaio 2020

I fantasmi di una vecchia fabbrica stanno tornando in vita grazie ai dati – Vice

Olivetti ha rappresentato a lungo un sogno di avanguardia tecnologica italiana tramontato ingiustamente. Siamo stati al rito spirituale digitale che vuole richiamarlo dal mondo dei morti.

Se come me provi ad arrivare ad Ivrea partendo dalle Marche e usando unicamente i mezzi pubblici, ti trovi a compiere un viaggio infinito. E inizi a pensare che, forse, la città sede delle fabbriche e del progetto visionario di Olivetti non esista. D’altronde, l’etimologia della parola Utopia vuol dire proprio questo: un luogo che non esiste.

Olivetti è un fantasma che infesta la memoria italiana. Solo a pronunciarne il nome vengono alla mente sogni di un futuro di avanguardia informatica, che ora somiglia più a un’utopia in gran parte abbandonata. Un nuovo progetto, però, vuole far ripartire l’immaginario olivettiano, mettendo i dati digitali alla base di nuovi prodotti di design e arte: la prima startup datapoietica.

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Vice – 10 dicembre 2019

Datapoiesis, il design al tempo dei dati – ioArch

Con la Datapoiesis Fall School, dal 25 al 30 novembre nelle Fabbriche ex-Olivetti di Ivrea si torna a produrre design unendo arte, dati e innovazione.

In cinque giorni il gruppo, coordinato da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico insieme a Fiorenza Lipparini, immaginerà il modello, la comunicazione, l’ecosistema di oggetti e servizi della prima impresa dedicata alla Datapoiesis: il fenomeno per cui dati e intelligenza artificiale possono dare vita a una sensibilità aumentata verso i fenomeni del mondo globalizzato.

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ioArch – 24 novembre 2019

 

Obiettivo, la prima opera d’arte di datapoiesi – mentelocale

Obiettivo, questo il titolo della prima opera d’arte datapoietica progettata da Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, dopo essere stata  acquisita a luglio scorso dalla Farnesina per i 20 anni della Collezione a due mesi dal suo lancio presso art+b=love(?) Festival, arriva a Torino e sarà esposta da Wild Mazzini data art gallery dal 28 ottobre al 3 novembre, in occasione della settimana dell’arte contemporanea, rappresentando un nuovo connubio possibile tra tra arte, scienza e tecnologie.

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mentelocale – 25 ottobre 2019