ComoNExT MEETS Ivrea – Innovation Talk 2021

ComoNExT MEETS Ivrea: continuano, con il nuovo anno, gli Innovation Talk, racconti rivolti a imprese, professionisti, cooperative, associazioni e a chiunque voglia approfondire tematiche di grande attualità per capire meglio il presente e acquisire strumenti utili ad immaginare con più chiarezza il futuro.

Nelle prossime settimane ComoNExT MEETS Ivrea tratterà argomenti come Intelligenza Artificiale tra tecnologia e etica; dell’importanza di supportare la nascita di aziende innovative e del modello di incubazione di startup di ComoNExT; di terzo settore e innovazione. Tanti temi e tante occasioni di confronto per percorrere insieme la strada dell’innovazione.

La partecipazione agli incontri è gratuita.

Di seguito l’elenco degli eventi:

Intelligenza artificiale: Tecnologia o Etica

Martedì 2 febbraio 9.30 – 11:00

L’intelligenza Artificiale è uno degli argomenti più presenti nelle agende dei decisori pubblici e privati. I programmi di incentivazione dell’Innovazione prevedono premialità per i progetti basati sull’IA. Che si tratti di servizi, di manifattura, di grande distribuzione, gli algoritmi in grado di apprendere e di predire sono diventati imprescindibili. Le macchine diventano così molto più efficienti dell’uomo. Tutto ciò ci pone di fronte sfide tecnologiche o sconfina in una questione etica?

In questo talk ci confronteremo con chi sviluppa e con chi fa uso dell’Intelligenza Artificiale per capire vantaggi e rischi di questo indirizzo tecnologico che sta cambiando il nostro modo di produrre e di consumare.

C.InNExT: un modello inclusivo per incubare innovazione

Martedì 23 febbraio 9.30 – 11:00

La nascita di nuove imprese ad alto valore innovativo garantisce la vitalità del sistema economico, culturale e sociale di un territorio. Lo stimolo allo sviluppo di nuove idee e alla loro trasformazione in imprese è per questo sostenuto da molteplici attori, in primis gli incubatori di startup.

ComoNExT, incubatore certificato MiSE, ha definito un proprio modello inclusivo di incubazione: con la testimonianza di esperti e giovani imprenditori, l’incontro sarà l’occasione per conoscere il modello C.InNExT.

Terzo settore: chi ha paura dell’innovazione?

Martedì 16 marzo 9.30 – 11:00

Parlando di innovazione tecnologica si è portati a pensare immediatamente a imprese e professionisti, mentre il Terzo Settore sembra restare in secondo piano, come se – per qualche strana ragione – questi temi non lo riguardassero. Tante esperienze ci raccontano esattamente il contrario, smentendo l’immagine approssimativa che molti ancora hanno di un settore il cui peso è invece determinate e strategico nella nostra società.

L’incontro è il primo di una serie attraverso i quali cercheremo di approfondire da prospettive diverse la versione 4.0 del Terzo Settore.

Ulteriori informazioni qui.

 

Ritrovata la donna volante di Genni nella Fabbrica dei Mattoni Rossi

Dalla vetrina del negozio Olivetti di Napoli ai soffitti della Fabbrica di Mattoni Rossi.

Danneggiata dai bombardamenti del 1943, era stata recuperata e portata a Ivrea

È sicuramente stata una scoperta inattesa, anche emozionante. Dopo molti anni è tornata alla luce la statua che abbelliva la vetrina del negozio Olivetti di Napoli, rovinata dal bombardamento del 1943, dal tempo passato e dall’incuria. Però è bastato vederla, anche in queste condizioni, per comprendere il senso di bellezza e stile che caratterizzava quei punti vendita già a partire dagli anni ’30, e quindi la visione del ruolo dell’impresa che era nella mente dell’imprenditore Adriano fin dagli inizi della sua avventura.

Alberto Zambolin

 

Racconta Alberto Zambolin di Icona:

“Era il 22 novembre 2018 e in una tipica giornata autunnale che rende tutto grigio e neutro compreso l’umore, mi recai alla Mattoni Rossi per un incontro con Beniamino de’ Liguori Carino. Ci eravamo sentiti telefonicamente qualche giorno prima

Alberto, verrò su ad Ivrea nei prossimi giorni, possiamo vederci ? Vorrei che mi accompagnassi a visitare la Mattoni Rossi, sono tanti anni che non ci vado ed è sempre una emozione per me.

Che onore per me accompagnare Beniamino nella Fabbrica che fu costruita da suo bisnonno Camillo e poi gestita ed ampliata da suo nonno Adriano Olivetti. Certo che ci sono! Appuntamento alle 15.30 e arriviamo entrambi puntuali, entriamo dalla portineria del Pino di via Jervis e andiamo alla Mattoni Rossi. Ad un certo punto Beniamino mi interrompe e comincia a raccontare una storia che ha dell’incredibile.

Io mi ricordo di essere venuto qui tantissimi anni fa con mia mamma e di aver fatto un giro di visita come oggi. In particolare ricordo che andammo nel sotto tetto e ho vivida nella memoria un’immagine di aver visto che vi era depositata una statua, probabilmente un residuo dell’arredo di qualche negozio di Olivetti. Possiamo fare un giro nei solai?

Per chi non ci fosse mai stato il sotto tetto della Mattoni Rossi è completamente vuoto da anni seppur in buono stato manutentivo. Camminavamo nel solaio, a sinistra le finestre che danno sui cortili interni, a destra il tetto che sopra le nostre teste declinava fino ai muri perimetrali, e alcune reti che sembrano delimitare delle zone di magazzino, di stoccaggio, alcune anche con delle porticine metalliche di chiusura. Camminavamo sotto le travi portanti, era tutto vuoto intorno a noi.

Alza la testa!

mi disse improvvisamente Beniamino. Che brivido, che emozione, sopra di noi coricata e legata ad una trave da un filo di ferro si stagliava una statua in gesso bianco. Da dove veniva, come era giunta lì, perché lì vi era rimasta? Chi l’aveva scolpita?

Così cominciò un’illusione e una appassionante ricerca.

Per due anni abbiamo tenuto riservata la notizia, poiché non si sapeva con esattezza chi fosse l’autore e quale il valore; durante questo periodo, la statua è stata presso la Sovrintendenza di Venezia che ne ha appurato l’originalità.

Ora che è tornata a casa, abbiamo deciso di raccontarvi questa storia.

La biografia dell’artista, Jenny Wiegmann Mucchi

Jenny Wiegmann Mucchi nasce nel 1895 in una Berlino prossima alla secessione.

Suo padre Fritz è maestro pasticciere e gestisce assieme alla moglie Paula un negozio di dolci in un palazzo settecentesco nel centro di Spandau. In seguito, quando Jenny sarà un’artista riconosciuta a livello internazionale, molti amici additeranno proprio nell’abilità plastica di papà Wiegmann l’origine del talento scultoreo della figlia che pur aveva sostituito con gesso e marmo lo zucchero e il marzapane paterni.

Molto presto Jenny manifesta propensione per il disegno tanto che nel 1917 viene iscritta a una scuola privata di Berlino nello «stesso periplo di studio che si impose anche a Käthe Kollwitz a causa di quelle barriere pregiudiziali alla partecipazione femminile nelle scuole pubbliche superiori». I suoi maestri di scultura la guidano alla scoperta dell’arte greco-romana, mentre in ambito pittorico suo riferimento è la Secessione Berlinese. Come Barlach, uno degli scultori più interessanti del tempo, Jenny lavora anche il legno riscoprendolo come rinnovata materia prima capace di effetti e possibilità di enorme interesse. Non ci stupisce, dunque, come nel corso degli anni Jenny non abbandoni mai totalmente la lavorazione di questo straordinario e vibrante materiale tanto da realizzare ancora nel 1950 il suo emozionante No alla guerra, scultura pacifista intagliata nella trave di una casa bombardata durante la seconda guerra. Ma l’impegno di Jenny ha origini già nel 1918 quando partecipa insieme ad altri intellettuali di sinistra ai moti rivoluzionari di Monaco, presupposto di quella Repubblica d Weimar cui ancora nel 1956 Jenny si ispirerà per il celebre e impressionante Busto di Rosa Luxemburg.

Nel 1920 Jenny, allora venticinquenne, sposa il suo compagno di studi Berthold Müller-Oerlinghausen.

Ma è in Italia che Jenny conosce il suo grande amore, il pittore Gabriele Mucchi. Il rapporto tra i due si rafforza pian piano. Così Jenny e Gabriele decidono di intraprendere una nuova vita insieme. Prima a Parigi, come i molti Italiens de Paris, poi in Italia. Dal benessere economico, Jenny si trova catapultata in una quotidianità spesso fatta di stenti e di fame. Ma Parigi è la città dell’arte e oltre agli artisti internazionali, è il luogo che offre spazio a De Pisis, De Chirico, Alberto Savinio, Severini. Ed è proprio a Parigi che avviene la prima importante mostra di Jenny, quella del 1932 presso la Galerie Bonaparte.

L’anno seguente Jenny e Gabriele rientrano a Milano ed espongono alla Triennale del 1933. È il battesimo d’arte di una nuova vita e di un nuovo entourage, quello che si riunisce in Via Rugabella nella casa laboratorio scelta da Jenny vicino a Porta Romana. È qui che i Mucchi frequentano Birolli, Guttuso, Vitali,  Cantatore, Persico, Pagano, Veronesi, Mazzucchelli, Gatto, Pino, Carrieri, Sinisgalli, Quasimodo. Un gruppo di artisti che si confrontano, ispirano e aiutano a vicenda. Più tardi arrivano anche le mostre di Corrente, movimento artistico ispirato alla rivista di Ernesto Treccani e imperniato sui valori di un’arte di opposizione a quella promossa dal regime. L’arrivo della guerra, quindi, non è che l’occasione per Gabriele e per Jenny (che ormai si è auto-ribattezzata Genni) di dimostrare il proprio impegno politico. Mentre il pittore si rifugia in montagna al fianco della resistenza, Genni diventa staffetta partigiana e si adopera, lei tedesca, per la salvezza di molti amici ebrei. Il 25 aprile e il dopoguerra rappresentano così una doppia liberazione e il ritorno al lavoro artistico, anche con l’importante personale del 1947 alla Galleria Borgonuovo. Tra le opere su cui la guerra lascia il segno figurano il Partigiano torturato e il Monumento ai partigiani di Bologna. Ma l’impegno di un’arte che si fa anche politica continua con altri temi e con opere come le Donne di Algeri, il Lumumba, La Libertà, Il grido. Genni si spegnerà a Berlino nel 1969, mentre sta lavorando alla sua ultima opera, Danza Macabra: un personaggio traballante, avvolto in un grande e informe mantello, da cui emergono tutta la sofferenza e la consapevolezza della malattia che si aggrava e della morte ormai vicina.

Il negozio Olivetti di Napoli

«Casabella» nel 1938 affianca quest’opera «ai negozi Parker [di Persico e Nizzoli], al negozio Rubistein, a quello di Nivola e Pintori allestito a Milano […] per Olivetti».

 L’idea iniziale di sostituire i due pilastri di mezzo con due sottili colonne d’acciaio è riproposta, ma senza più distruggere l’impianto simmetrico. Le due luci laterali vengono trasformate in vetrinette, mentre i pilastri che le dividono dalla grande vetrata inserita al centro sono mascherate da lastre di vetro opalino. Ne nasce un’unica parete a vetro; e, a sancirne la differenza dal resto della facciata lasciata intatta, interviene una cornice di marmo bianco.

La grande vetrata della vetrina centrale è però l’unica che lascia vedere l’interno del negozio, il quale appare a sua volta concepito come parte integrante dell’apparato espositivo.

Un banco trasparente lungo quasi sei metri ospita, in un supporto concavo che corre per tutta la sua lunghezza, una successione di macchine da scrivere di diverso colore, mentre una sorta di bugnato a conci piani in legno laccato è chiamato a fare da fondale. Una parte delle bugne (96 su 6 file) è sorprendentemente adibita a cassetti per gli accessori di vendita, e questi, aggiungendosi a quelli del banco-vetrina, consentono di eliminare ogni mobile contenitore che avrebbe occupato spazio prezioso in un locale profondo meno di cinque metri.

Ma le invenzioni non finiscono qui. Poiché sia il fondale parzialmente adibito a cassettiera sia il banco-vetrina devono lasciare un passaggio all’ascensore e non possono quindi raggiungere la stessa lunghezza della vetrata, viene fatta intervenire una scultura che si costituisce come centro necessario all’equilibrio compositivo.

Il punto in cui convergono le mani della figura di donna scolpita da Jenny Wiegmann Mucchi è una macchina da scrivere, ma tale fulcro è però anche in linea con l’inizio del bugnato e del banco vetrina. Così l’asimmetria del fondale trova in questo angelo senz’ali il suo contrappeso. Ne guadagna anche l’esterno dove la scultura sospesa dà maggiore autonomia alle nuove scansioni della parte vetrata, muovendola a un ritmo che sovverte la rigidità dell’impianto simmetrico.

All’interno, quel punto di inizio del banco e del bugnato viene prolungalo dal grande specchio disposto sulla destra a dividere il reparto cassa dalla zona centrale del negozio. Sulla sinistra invece una griglia metallica a tutt’altezza, destinata a fare da supporto a mutevoli messaggi pubblicitari, distingue, senza isolarlo dal negozio, il reparto riservato ai colloqui con il pubblico, dove l’unità con il resto dell’allestimento è stabilita da tre vetrinette luminose sovrapposte, anch’esse ospitanti macchine da scrivere.

A raccordare i due reparti laterali intervengono dei soppalchi disposti alle estremità e collegati da una balaustra che fa anche da cornice unitaria alla zona più propriamente espositiva.

Per creare ulteriori internità tra le nude forme, viene infine realizzato un calibrato sistema di illuminazione che utilizza ben «cinque diverse fonti luminose, a luce diretta e indiretta» (Un negozio, 1978).

Rimane solo il rammarico che, anche a seguito del cambiamento della ragione sociale, il negozio non sia stato conservato nella sua integrità.

ComoNExT MEETS Ivrea – webinar di novembre e dicembre

Visto il successo del precedente ciclo di webinar, ComoNExT MEETS Ivrea ha il piacere di presentare altri tre seminari on-line dedicati ai temi dell’innovazione rivolti a imprese, professionisti, cooperative, associazioni e a chiunque voglia approfondire tematiche di grande attualità, per capire meglio il presente e acquisire strumenti utili ad immaginare con più chiarezza il futuro.

Tra novembre e dicembre, in occasione di tre nuove puntate on-line, si parlerà di imprese e impatto sociale, dell’apprendimento attraverso la robotica e di nuovi strumenti di strumenti elettronici volti ad accelerare l’innovazione di prodotti e processi aziendali.

La partecipazione agli incontri è gratuita.

Di seguito l’elenco degli eventi:

Imprese e impatto sociale

Mercoledì 18 novembre 2020 dalle 10:00 – 11:30

Il talk sarà l’occasione per indagare le motivazioni che hanno spinto alcuni imprenditori a creare delle aziende con l’obiettivo di rispondere a precisi bisogni sociali (supporto alle fasce sociali più deboli, sostenibilità ambientale, ecc.) e per approfondire le modalità attraverso le quali sono riusciti a coniugare il loro intento sociale con le esigenze di sostenibilità economica delle aziende create.

Apprendere con i robot

Mercoledì 25 novembre 2020 dalle 16:00 – 18:00

Oltre che per la produzione, la robotica è uno straordinario strumento di apprendimento che può abilitare non solo competenze tecnologiche, ma anche capacità di ordine molto più ampio. Esistono ormai molte esperienze consolidate di uso dei robot per generare sapere e saper fare nelle imprese, nella scuola, nel settore non profit.

L’incontro, realizzato da ComoNExT – Innovation Hub con Comau Academy e con Laboratorio-Museo Tecnologicamente, non solo presenterà casi ed esempi sul tema, ma sarà l’occasione per vedere i robot in azione come facilitatori dell’apprendimento per e con noi umani.

Product accelerator per l’innovazione di prodotto e di processo

Giovedì 10 dicembre 2020 dalle 10:00 – 11:30

I product accelerators sono schede e sistemi elettronici che contengono le tecnologie più innovative attraverso le quali è possibile aggiornare gli strumenti e i processi aziendali. Attraverso questi piccoli circuiti è possibile rendere smart qualsiasi oggetto e qualsiasi macchina e, grazie alle piattaforme di sviluppo, accelerare il percorso di trasformazione digitale al quale le imprese sono chiamate.

Con il supporto di ST Microelectronics, leader mondiale del settore, l’incontro sarà l’occasione per conoscere gli strumenti disponibili e per approfondire le modalità di applicazione a processi e prodotti attraverso le piattaforme di sviluppo Edge e Cloud. ComoNExT potrà inoltre raccontare il proprio ruolo di Point of Competences di ST Microelectronics.

 

Ulteriori informazioni qui.

 

ComoNExT MEETS Ivrea – webinar di luglio

Visto il successo del precedente ciclo di webinar, ComoNExT MEETS Ivrea ha il piacere di presentare altri tre seminari on-line per tutto il mese di luglio durante i quali verranno discusse tematiche di grande attualità in questo momento di ripartenza.
I webinar sono gratuiti e rivolti a imprese, startup, liberi professionisti, realtà non profit ed enti pubblici.

Qui le tre proposte per il mese di luglio 2020:

giovedì 16 luglio ore 10.00

Da tempo l’e-commerce non è solo un insieme di tecnologie per aprire un diverso canale di vendita, ma un modo nuovo per praticare il proprio business. Il “digital commerce” offre l’opportunità di riorganizzare l’offerta di prodotti e servizi, i processi interni, la relazione con il cliente e il post-vendita, l’intelligence commerciale. Oggi è alla portata di qualsiasi PMI che voglia davvero competere attraverso l’innovazione tecnologica ed è una risposta strategica all’attuale fase di incertezza e crisi dei mercati.

In questo webinar, grazie all’esperienza del NExT Marketing Lab®, laboratorio di ComoNExT a disposizione delle imprese per testare soluzioni commerciali innovative, e alla testimonianza di PMI che hanno già percorso la strada della digitalizzazione, saranno toccati i tipici temi con cui un’azienda deve confrontarsi per sviluppare il proprio business on-line. In occasione del webinar realizzato in collaborazione con NExT Marketing Lab powered by Sense Catch

Scopri l’agenda e iscriviti:

https://www.eventbrite.it/e/biglietti-realta-virtuale-e-aumentata-per-le-imprese-106125215376

(poco prima dell’evento riceverai il link di partecipazione)

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Mercoledì 22 luglio, ore 10.00
Innovare al tempo del Covid: il caso delle mascherine

La velocità con cui è stata realizzata una riconversione produttiva da parte di molte realtà aziendali per aumentare la disponibilità di mascherine e altri dispositivi di protezione nel periodo di emergenza Covid-19 è un caso emblematico di innovazione diffusa.

L’incontro è realizzato in collaborazione con UNI – Ente Italiano di Normazione.

Scopri di più e iscriviti.

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Martedì 28 luglio, ore 10.00
L’innovazione trasforma il business?

L’innovazione può cambiare profondamente il modo di generare valore da parte di un’impresa. E funziona meglio quando è “aperta”, cioè realizzata in collaborazione con altre aziende, agenzie pubbliche, centri di ricerca, start up, il cosiddetto ecosistema dell’innovazione.

L’incontro è realizzato in collaborazione con Camera di Commercio di Torino.

Scopri di più e iscriviti.

OBIETTIVO Roma – Datapoiesis in Collezione Farnesina

Il 28 febbraio 2020 la Farnesina apre le porte della sua collezione di arte italiana contemporanea con un nuovo format.

Al centro dell’evento OBIETTIVO, la prima opera datapoietica, e l’incontro con gli autori: il duo Iaconesi/Persico. Un’occasione per scoprire i capolavori del ‘900 italiano e un’opera dei nostri giorni ispirata ai grandi temi della contemporaneità, al nostro rapporto con i dati, le tecnologie digitali e l’Intelligenza Artificiale.
Il comunicato stampa qui.

ICONA e ComoNExT – Innovation Hub hanno siglato una partnership per un progetto di riqualificazione delle Fabbriche ex Olivetti di via Jervis

All’interno dell’Innovation Hub, su una superficie di 15.000 mq, si insedieranno 80 imprese che daranno lavoro a 500 addetti

Ivrea, 20 gennaio 2020ICONA, raggruppamento di diciotto soggetti espressione del tessuto produttivo e sociale eporediese, in collaborazione con Confindustria Canavese, ha fatto realizzare uno studio di fattibilità per l’insediamento di un polo tecnologico presso le Fabbriche ex Olivetti, nell’ottica di intercettare le necessità di ricerca, sviluppo e innovazione delle imprese del territorio.

Le realtà della “cordata”, infatti, hanno voluto condividere la visione e il sogno di riportare il patrimonio industriale di Olivetti al ruolo di riferimento internazionale nel campo dell’innovazione e della responsabilità sociale, nella convinzione profonda che il valore simbolico e pratico della Fabbrica e del pensiero imprenditoriale rappresentato dall’esperienza di Olivetti non possa andare disperso.

Per realizzare tale obiettivo, ICONA ha acquistato il complesso di Fabbriche ex Olivetti che si affaccia su via Jervis e ha dato il via a un articolato progetto di riqualificazione con lo scopo di promuovere l’insediamento ad Ivrea di nuove attività produttive ad alto contenuto tecnologico e di riportare il contesto territoriale in un percorso di sviluppo e innovazione. ICONA, in tale prospettiva, ha scelto di avvalersi del supporto di uno dei più importanti poli di innovazione sviluppatisi sul territorio nazionale, ComoNExT: Digital Innovation Hub e Incubatore di startup certificato MiSE nato nel 2010 a Lomazzo (Co).

In particolare, ComoNExT ha creato e sviluppato un modello di business che raccoglie in modo mirato le competenze presenti al suo interno (oggi 130 imprese innovative afferenti a settori diversi) nell’ottica di facilitare il trasferimento tecnologico e digitale alle imprese che hanno maturato la necessità di innovare.

Sulla base dell’esperienza di ComoNExT, nell’ambito di un rapporto di partnership, ICONA intende indirizzare anche sul territorio canavesano un progetto di sviluppo economico e sociale basato sull’innovazione. L’analisi si è focalizzata sulla valutazione di alcuni elementi considerati strategici nella pianificazione di azioni di sviluppo locale: il territorio, il sistema delle imprese, la mobilità locale, il capitale umano e sociale, la capacità di attrarre investimenti. Attraverso interviste agli stakeholders del territorio si è cercato di stimare il grado di volontà nel sostenere un cambiamento in termini di innovazione.

Dalla ricerca è emerso chiaramente che il Canavese eredita ed esprime una propensione all’innovazione e che desidera risvegliarsi dopo un periodo di quiescenza. In questa direzione, il rapporto con ComoNExT può risultare una strada vincente focalizzando l’attenzione sulle caratteristiche del territorio di riferimento. La necessità di un “catalizzatore” di innovazione che veda coinvolti tutti i principali stakeholder territoriali è sentita e condivisa da tutti e il progetto di Ivrea è percepito come una valida opportunità e come uno strumento appropriato per guidare il processo di sviluppo strategico del territorio.

Vogliamo che le iniziative all’interno delle Officine ICO abbiano ricadute concrete sul territorio, il progetto con ComoNExT ha tutte le caratteristiche per essere un acceleratore dello sviluppo delle nostre PMIIl dialogo con tutti gli stakeholder prosegue fruttuoso e desideriamo ottenere il loro massimo coinvolgimento, solo con un’azione di sistema possiamo raggiungere risultati ambiziosi. ICONA è pronta a svolgere il suo ruolo di catalizzatore delle energie positive e trasformarle in azioni concrete, che è poi l’obiettivo per cui i nostri soci l’hanno costituita.

afferma il Presidente di ICONA Andrea Ardissone

Annunciando l’operazione, Stefano Soliano Direttore Generale di ComoNExT – Innovation Hub ha dichiarato:

Siamo orgogliosi di stringere questa nuova partnership con ICONA diventando parte attiva di un progetto di rinascita di un luogo oggi patrimonio Unesco e di un territorio di straordinario valore storico e culturale grazie all’ esperienza Olivetti. L’obiettivo di questo accordo è quello di fare di quel polo un hub di imprese votate all’innovazione secondo i princìpi dell’economia civile di cui sia ICONA che ComoNExT sono portatori: un hub in grado di attrarre innovazione per poi restituirla al territorio a partire dal successo che l’iniziativa ha avuto a Lomazzo.

Creare un Polo tecnologico a Ivrea sulla base del modello comasco è una sfida davvero entusiasmanteOggi l’innovazione è la via maestra per raggiungere obiettivi di crescita e successo: poter contare su un accompagnamento valido ed efficace lungo un percorso di innovazione e sviluppo può significare moltissimo per un’impresa. La nascita del nuovo polo non potrà che apportare benefici al nostro sistema economico e potrà contribuire in modo concreto ed efficace e a dare ulteriore slancio alle aziende del Canavese.

commenta Patrizia Paglia, Presidente di Confindustria Canavese.

Il comunicato stampa qui.

Alberto Cirio assegna una targa agli imprenditori di ICONA

Agli imprenditori di ICONA, moderni ‘custodi’ della Fabbrica di Mattoni Rossi, per aver dato un futuro a un luogo simbolo della storia del Piemonte, del genio italiano e della sua straordinaria capacità di innovare

è la frase riportata sulla targa che il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio.

Il Presidente del Piemonte ha annunciato inoltre, nel corso della premiazione del di Icona lo scorso 19 dicembre, di voler in parte finanziare la ristrutturazione dell’ex asilo nido Olivetti di Ivrea.
L’ iniziativa ben si innesta in un progetto più ampio di rilancio dei luoghi olivettiani. “Noi – ha spiegato oggi il governatore Cirio, durante la cerimonia di premiazione per l’impegno di Icona – vogliamo fare la nostra parte insieme al Comune di Ivrea: interverremo mettendo i soldi, ma la scintilla l’avete data voi di Icona”.
“La provincia – ha commentato Andrea Ardissone, Presidente di ICONA – costituisce l’ossatura economica dell’Italia. Il territorio eporediese ha la necessità di tornare ad essere attrattivo. Nell’area di via Jervis vogliamo inserire un laboratorio per l’innovazione”.

 

Nasce Ico Academy nelle Officine ICO di via Jervis

Icona è lieta di annunciare la nascita della più recente iniziativa: ICO Academy.

Si tratta di una iniziativa in campo formativo che ha l’obiettivo di continuare ad animare le Officine ICO e riportarle al centro del pensiero e delle attività dell’economia moderna.

Le attività sono sviluppate con partner di livello e prestigio internazionale su tematiche di attualità e anche avanguardia, rivolgendosi ad un pubblico professionale sul territorio nazionale.

Al momento sono due i corsi in programma nel 2020, di alto livello qualitativo, di prestigio internazionale e rivolti al mondo business.

Il primo (di tre giorni) è stato ideato assieme al Copenhagen Institute of Interaction design (oggi erede dell’esperienza dell’Interaction Institute di Ivrea) e si focalizza sulle tecniche e strumenti per lo sviluppo di processi strategici ad impatto, e di innovazione di prodotto. Il CIID raccoglie nel corso dell’anno centinaia di studenti provenienti da tutto il mondo.

Il secondo (un singolo giorno) invece si focalizza sul tema blockchain insieme al centro di Competenza di Zugg in Svizzera. Si rivolge però a uomini di business ed executive che desiderano comprendere l’impatto di tali tecnologie nei business model e nei propri settori di attività.

 

Un altro passo fondamentale nello sviluppo del progetto di Icona; sul tema formativo abbiamo ricevuto tante sollecitazioni e abbiamo risposto con una prima fase di due corsi che riteniamo posizionarsi nella fascia alta del mercato e con partner di assoluto livello mondiale. Pensiamo possa aiutare sia l’imprenditoria locale, offrendole contenuti formativi moderni e strategici, e dall’altro canto riportare Ivrea, le Fabbriche e le attività che ivi si svolgono di fronte al mondo dell’imprenditoria e del management di tutta Italia”.

 

afferma il Presidente di Icona Andrea Ardissone

Ecco le caratteristiche dei due corsi in programma (per maggiori informazioni http://academy.icona.srl/)

 

Forecasting the Future – 4/5 e 6 Marzo 2020

In collaborazione con il Copenhagen Institute of Interaction design

PER CHI

Il corso si rivolge a chiunque sia coinvolto nella definizione delle strategie della propria organizzazione, profit e non profit, oppure nel campo dell’innovazione di prodotto.

COSA

Apprendere il Design Thinking per coloro che definiscono le strategie future delle proprie organizzazioni e per chi opera nel campo dell’innovazione di prodotto; con la possibilità di attingere alla immensa esperienza nel campo del CIID, prestigioso hub internazionale di menti creative.

I partecipanti apprenderanno come riflettere in un approccio critico sulle tecnologie e l’impatto che possono avere sul futuro del business; con un mix di strumenti e tecniche (i.e. Future Wheel, Impact Matrix)si comprenderà come analizzare lo scenario di mercato per individuare trend e tecnologie “disruptive”. Allo stesso modo i partecipanti impareranno un approccio critico all’innovazione e a come discernere tra segnali significativi e rumore di fondo.  Approfondisci.

Caratteristiche base del corso:

  • Comprendere le basi della previsione
  • Esplorare trend tecnologici e imparare metodi “hands on”
  • Identificare le sfide del business
  • Scoprire come trasformare le sfide in opportunità
  • Esplorare lo scenario degli strumenti strategici e delle tecniche di innovazione di prodotto
  • Imparare a comunicare idee e strategie in maniera coinvolgente

CHI

Dalla Danimarca, dal prestigioso CIID, il corso sarà tenuto da Simona Maschi e Filippo Cuttica

Sede:  Ivrea (Italy) – nelle Fabbriche di Adriano Olivetti

Lingua: Inglese

 

Hashcamp – 13 febbraio 2020

PER CHI

Il corso si rivolge a chiunque gestisca un business, quindi Business Manager e Executive, provenienti da tutte le discipline e funzioni aziendali, tecniche e non tecniche. Non sono richieste competenze IT.

COSA

Sarà un’esperienza immersiva, all’interno delle Fabbriche di Adriano olivetti, nel mondo delle Blockchain e delle applicazioni nel campo del business e dell’industria.

I partecipanti esploreranno le applicazioni possibili e il potenziale della tecnologia Blockchain; l’obiettivo è quello di comprendere come queste soluzioni possano essere applicate nell’industria agendo sulle forze sottostanti i cicli micro e macro del mercato.

Inoltre saranno forniti gli strumenti per valutare i concept di Blockchain e casi pratici, e come utilizzare nel modo migliore il framework teorico e i dati disponibili (on e off chain).

Caratteristiche base del corso:

  • Cosa è una blockchain
  • Cosa è un Distributed Ledger (DLT)
  • Emissione di token e mercati
  • Overview di casi pratici
  • Modelli di business
  • Centralizzazione e decentralizzazione

CHI

Dalla vicina Svizzera, dal centro di Competenza Blockchain di Zugg, il corso sarà tenuto da Alessandro Tenconi e Luca Ecari

Sede:  Ivrea (Italy) – nelle Fabbriche di Adriano Olivetti

Lingua: Inglese

 

Il comunicato stampa qui.

Datapoiesis – Il comunicato stampa di OBIETTIVO Torino. Capire la Datapoiesis

Dal 28 ottobre OBIETTIVO, la prima opera d’arte datapoietica, arriva a Torino per la settimana dell’arte contemporanea indicando un orizzonte di azione concreto: per rispondere a queste domande servono nuovi connubi tra arte, scienza e tecnologie come quelli della Datapoiesi, il fenomeno per cui i dati portano all’esistenza qualcosa che prima non c’era.
Il comunicato stampa dell’evento qui.

Datapoiesis – Il comunicato stampa del progetto “Obiettivo”

“Datapoiesis – Building scenarios” è il primo workshop dell’omonimo progetto Datapoiesis, vincitore del Bando ORA! Produzioni di cultura contemporanea, promosso da Compagnia di San Paolo, per dare vita a un nuovo tipo di oggetti di arte e di design capaci di avere a che fare con i dati, le opportunità e le implicazioni che essi generano.

Il comunicato stampa di presentazione qui.