OBIETTIVO Bologna – La Datapoiesis nelle città

Come possono i dati diventare parte dello spazio pubblico urbano?

Come trasformarli in processi generativi che portino a nuove forme di consapevolezza e attivazione? Quali sono le implicazioni e le opportunità che si aprono per le persone, le organizzazioni e le istituzioni e il welfare di una città?

 

Dopo Ancona, Torino e l’intensa Fall School nelle Fabbriche ex Olivetti a Ivrea, dal 24 al 26 gennaio Datapoiesis fa tappa ad Art City. Nella cornice di art+b=love(?) on tour, in sinergia con Maison Ventidue si articola il ricco l’evento OBIETTIVO Bologna. La Datapoiesis nelle città: una mostra, un panel e un percorso urbano dedicati al connubio tra arte, scienza e tecnologie, dove i dati e la computazione diventano il mezzo per conoscere e comprendere le grandi questioni planetarie complesse come la povertà, il cambiamento climatico, l’energia, le migrazioni, la salute, l’istruzione. 

 

art+b=love(?), contenitore nomade dedicato al potere che l’arte ha di produrre innovazione sociale ed economica, inizia il tour 2020 a Bologna con Datapoiesis. Un appuntamento importante per parlare di arte, dati e welfare, nella città che in Italia ha maggiormente strutturato la propria identità sulla qualità dei servizi, le opportunità per le persone più fragili e l’accoglienza delle differenze. Grazie ai numerosi partner coinvolti per questa tappa – le istituzioni, il mondo del nonprofit e le imprese sociali – la tre giorni pensata per Art City individua una possibile traiettoria per costruire spazi fisici e virtuali di connessione tra competenze eterogenee – quelle di artisti, designer, informatici, urbanisti, economisti, politici – che utilizzino i dati per migliorare la relazione tra le persone e la qualità di vita dei cittadini. Una prima rete che si aggrega per creare un impatto positivo intorno a questioni che non possono essere delegate ai tecnici, ma devono entrare nel discorso di tutta la comunità.

Federico Bomba, Presidente Sineglossa e Direttore art+b=love(?) festival

Al centro della mostra OBIETTIVO, la prima opera d’arte datapoietica ospitata per l’occasione nell’Ex Chiesa San Pietro Martire, location che ha ridato vita alla storica chiesa di Via Orfeo, trasformata in un luogo di eventi e soggiorni privati che unisce due mondi culturalmente lontani: quello del design e quello della tradizione architettonica italiana degli edifici cattolici del 1600. 

OBIETTIVO è una scultura di dati che si illumina in base a come le persone entrano ed escono dallo stato di povertà estrema nel mondo. Un oggetto datapoietico ha la fondamentale caratteristica di essere un totem, intorno al quale le persone possano riunirsi per entrare in contatto con fenomeni complessi che restano al di fuori della nostra percezione. Questa location ci trasporta direttamente nella dimensione del rito: è quello di cui abbiamo bisogno per sperimentare nuove forme di connessione ed empatia e ripeteremo a Bologna il primo rituale che con il progetto abbiamo sperimentato a Torino, alla galleria Wild Mazzini. Mai come in questo inizio di anno, all’insegna di fortissime tensioni internazionali, siamo coscienti del ruolo che la Datapoiesis può avere nel costruire forme di sensibilità grazie alle quali  vivere (e sopravvivere) dentro la globalizzazione. 

Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, autori dell’opera e fondatori di AOS – Art is Open Source e del centro di ricerca HER – Human Ecosystems Relazioni

Tutte le info sull’iniziativa qui.

ICONA e ComoNExT – Innovation Hub hanno siglato una partnership per un progetto di riqualificazione delle Fabbriche ex Olivetti di via Jervis
Startup, arte e sociale, Rinasce il sogno Olivetti - La Repubblica