LE SFIDE

Educazione e formazione

Industry 4.0 e competenze.

Il progressivo incremento dell’utilizzo della robotica e dell’automatizzazione nei processi di produzione rende prioritario e cruciale il ruolo dell’educazione, con l’obiettivo di formare menti flessibili, dalle spiccate doti di pensiero creativo, capaci di lavorare in gruppo e interagire con macchine dai rapidissimi cicli di evoluzione.

La formazione sarà dunque determinante e dovrà affiancare alla specializzazione in ambiti tecnici la costruzione di competenze artistiche, di pensiero critico, e in generale di soft skills che permettano all’individuo di governare senza traumi il passaggio a un’era in cui buona parte delle mansioni verranno delegate alle macchine.

Parallelamente, il progressivo invecchiamento della popolazione nel mondo occidentale stimola bisogni di tipo medico e assistenziale: la creazione di scuole di alta formazione che rispondano a tali necessità integrando competenze umane e robotica potrebbe essere fonte di eccezionali sviluppi.

LEZIONI DAL PASSATO: EDUCAZIONE E FORMAZIONE PER LEGGERE IL CAMBIAMENTO

Secondo Adriano Olivetti, la cultura era una risorsa primaria e non un semplice insieme di attività destinate al tempo libero dei dipendenti. L’elenco di attività culturali finanziate dall’Olivetti a beneficio dei suoi dipendenti e del territorio circostante sarebbe infinito: la presenza capillare di biblioteche dentro e fuori la comunità produttiva, attività editoriali d’ogni tipo, frequentissime occasioni di dibattito, presentazioni di libri e concerti durante la pausa pranzo dei dipendenti, corsi di storia dell’arte presso il Centro di formazione meccanici, e così via.

L’Adriano Olivetti riformatore sociale considerava la cultura come uno strumento di elevazione morale e spirituale, ciò “che dona all’uomo il suo vero potere”; l’industriale visionario capiva che preparazione, cultura, formazione, intelligenza creativa rendevano più forte la comunità produttiva, in grado cioè di rispondere più rapidamente ed efficacemente a qualsiasi tipo di problema o sollecitazione.

Per questa strada, l’idea innovativa non avrebbe dovuto soltanto discendere dal vertice alla base, ma anche poter emergere dal basso verso l’alto. L’esempio più efficace di questa rivoluzione fu senza dubbio la storia del geniale progettista Natale Capellaro, che iniziò la sua carriera in Olivetti adolescente, senza istruzione, consentì all’azienda di diventare leader mondiale del calcolo meccanico con le sue invenzioni, e andò in pensione come raffinato Direttore generale tecnico. Un traguardo impensabile se non all’interno di una fabbrica anomala, che sapeva rilasciare sapere fra i dipendenti e non soltanto sollecitarne ripetitivamente prestazioni.

What Clients Say About Us

“Prima saper fare, poi fare e poi, al limite, far sapere.”
Motto operaio di fabbrica